mercoledì 13 luglio 2022

DIPENDENZA DA SESSO

 

I risultati delle ricerche compiute in Italia e negli Stati Uniti evidenziano che il problema della dipendenza da sesso sta assumendo un rilevante impatto sociale con conseguenze tangibili nelle relazioni interpersonali, famigliari e  nell'area del lavoro.

Al di là delle statistiche, che aiutano a comprendere l’entità dei fenomeni dal punto di vista sociale e per progettare delle azioni di prevenzione, la condizione rappresenta un forte disagio per chi ne è affetto.

I casi delle persone che hanno intrapreso un percorso di cura non sono molte rispetto ad altre dipendenze, pertanto in merito ad una valutazione delle cause non si riconosce una origine esatta, ma riguardo alla cura si tratta di mettere in atto una serie di  azioni che tengano conto di una possibile parte di trattamento integrato fra specialisti delle dipendenze patologiche e della sessuologia.

Il processo di conoscenza diagnostica del soggetto dipendente da sesso può coinvolgere sia i componenti della famiglia di origine che coloro che fanno parte della famiglia attuale, in prima persona il partner.

La dipendenza da sesso è da considerare un sintomo, che permea la vita relazionale e sociale e che è da ascrivere ad una tipologia di personalità che deve essere compresa con grande precisione. Passaggio importantissimo per poter giungere ad una diagnosi accurata dal punto di vista clinico.

Non sembra esistere un disturbo di personalità specifico associato alla dipendenza da sesso. Dai casi presi in esame, da noi e da altri colleghi, emerge che può esistere un intreccio di sintomi con altre psicopatologie o disagi psicologici, così come può essere la dipendenza sessuale l'unico problema che emerge.

 

Elementi per la diagnosi

Alcuni Autori definiscono il comportamento dipendente considerando ipotesi scatenanti che si ritrovano nei fattori dello sviluppo del bambino: come il bambino ha percepito se stesso  e come ha sentito la dedizione dei genitori verso di lui,  come ha sviluppato su questa base le relazioni con gli altri. In particolare se e quanto ha percepito che può fidarsi di loro o se non pensa che ciò sia possibile.

Lo sviluppo di un sé sano dipende in gran parte da come si sono strutturate le prime relazioni: se il bambino ha percepito di poter contare sugli altri   e, se ne ha bisogno, di poter dipendere da qualcuno senza compromettere la propria identità, o se si sente perduto e non protetto.

Nei dipendenti sessuali emergono frequentemente storie infantili  e ricordi di vissuti di solitudine, di smarrimento: essi si sono sentiti senza nessuno su cui contare o da cui poter dipendere per la soddisfazione dei propri bisogni.

Da queste basi si è andata inevitabilmente sviluppando nel tempo una modalità di cercare qualcosa che dia un conforto immediato e un benessere urgente,  anche se si rivela effimero, che li faccia sentire bene, che sia sempre alla portata, e ciò a discapito della possibilità di costruire delle relazioni, in quanto precocemente sperimentate come frustranti. Qualora non intervengano esperienze che fungano da correttivo, come per esempio una percorso terapeutico, questa ricerca può continuare tutta la vita, portando la persona a dipendere da cose quali sesso, cibo, alcol, droga.

 A causa di un vissuto precoce di mancanza di cure  può avvenire che l’esplorazione della sessualità  vada al di là dell’autoconforto e che il sesso, per esempio, si confonda con il conforto e con l’educazione (nel caso dei bambini vittime di abusi sessuali) e che questa convinzione diventi,  per il bambino divenuto un adulto dipendente da sesso,  trasferibile a tutte le relazioni.

Così la relazione con altre persone rischia di essere sostituita nel corso dello sviluppo da una relazione con la sessualità di tipo dipendente.

L’abuso sessuale, per esempio, potrebbe anche non essere stato un elemento critico nello sviluppo del disturbo, che può invece essere correlato ad un ambiente famigliare disturbato, con altri fattori patogeni e altri tipi di abusi, come la trascuratezza fisica ed emotiva, l’abbandono, le umiliazioni per qualsiasi forma di sessualità.

La dipendenza sembra essere una relazione nella quale l’ossessione per il sesso rimpiazza le relazioni con le persone. Il sesso è vissuto dal dipendente come un bisogno primario.

Queste sensazioni aumentano il dolore per la solitudine provata, e alimentano spesso la necessità di rifugiarsi incondizionatamente al sesso che momentaneamente appaga.

Sono disponibili oggi, vari tipi di modalità per mettere in luce le caratteristiche della psiche umana e strumenti piuttosto affinati che consentono di ottenere una diagnosi e comprendere i significati degli eventi passati rispetto ai comportamenti di oggi.

La diagnosi della struttura di personalità aiuta a comprendere come funziona oggi l'individuo nelle relazioni e quale modalità adotta più spesso per gratificare  i propri bisogni.

 

I tratti del carattere e le caratteristiche di organizzazione della personalità di un individuo, se rilevate accuratamente, assicurano, soprattutto nei casi di più difficile classificazione, maggior attendibilità e utilità per la prognosi e per la terapia.

Per differenziare le tipologie di personalità è importante osservare  alcune manifestazioni come  la capacità di sopportare l’ansia, il controllo degli impulsi, la vergogna per alcuni comportamenti, la valutazione delle conseguenze generate dalle proprie azioni.

La valutazione della personalità può avvenire attraverso il colloquio clinico fatto da specialisti del settore e con il supporto di alcuni test di personalità.

 

 

Prospettive e ipotesi di cura

 

Gli impulsi sessuali sono sentiti spesso dai dipendenti da sesso come compatibili con idee e desideri ed irresistibili. I pazienti non tollerano tensioni, agiscono invece di pensare, non sanno aspettare, di qualsiasi cosa abbiano bisogno devono immediatamente averla; lo stesso bisogno che governa altri impulsi patologici è operante  in coloro che sono dediti alle droghe: il bisogno di ottenere qualcosa che non sia solo soddisfazione sessuale, ma anche sicurezza e affermazione di sé e,  come tale, essenziale alla propria esistenza.

La dipendenza non può essere un comportamento sporadico, ma si tratta di un rischio abituale e intenso, arriva ad escludere ogni altro interesse. Il dipendente non impara dalla sconfitta, ha una certezza del successo che non può essere sconfessata dalla prova dei fatti reali.

Essere dipendenti significa anche continuare a credere in una persona, in una droga o in un comportamento che hanno portato fino ad allora sconfitte e dolore.

La perdita del controllo dei comportamenti di una persona dipendente esclude la possibilità di fermarsi nonostante ci siano dei buoni propositi.

Il dipendente rinuncia cambiare qualcosa del proprio comportamento, che porta di sicuro conseguenze negative, di fronte a una nuova tentazione e la ricaduta viene spesso aggravata da rimorsi.

La dipendenza fa rincorrere il brivido della tensione, la realtà è sacrificata per il piacere e a seguire c'è la tendenza inconscia all’autopunizione. Questo alternarsi di trasgressione e senso di colpa porta ad un circolo vizioso senza fine.

Molti vivono però le proprie scelte e le conseguenti attività erotiche come compatibili con le proprie idee ed i propri desideri, fino a quando tutto funziona. All'apparire del disagio per le proprie azioni incontrollabili si comincia a porsi il problema e a cercare di porre qualche rimedio.

Il sentimento prevalente è agire la sessualità in modo urgente e coatto, ripetuto, frequente e involontario, al punto che la vita sessuale di questi pazienti assume il ruolo di una droga.

Gli oggetti da cui si dipende, come tabacco, alcol, cibo, sesso, narcotici, psicofarmaci, persone, vengono impulsivamente vissuti come buoni e l’economia psichica su cui si regge il comportamento dipendente è annientare momentaneamente rabbia, angoscia, depressione, colpa e altre tensioni insopportabili.

Il comportamento sessuale, nel caso dei dipendenti da sesso, serve spesso per attenuare esperienze affettive minacciose, ma è efficace solo per poco tempo, poi la tensione si ripresenta, inesorabile.

Tutto ciò può rappresentare una soluzione possibile alla mancanza di sicurezza nel poter contare sugli altri con cui non si è potuto instaurare una relazione. Di conseguenza questo ha generato l'impossibilità di avere fiducia in sé e di poter contare su se stessi per auto-accudirsi; in caso di malessere ci può essere pertanto solo il ricorso ad oggetti esterni come sesso, droghe, alcol ecc., i quali possono essere usati per lenire sofferenze di stati mentali e assumere la funzione relazionale che il soggetto non ha instaurato con l'esterno né introiettato e pertanto non è capace di svolgere da sé.

La sessualità agita in questo modo pare che rappresenti un tentativo concreto e non emotivo, riguarda solo uno sfogo del corpo e  fornisce un sollievo momentaneo.

La dipendenza sembra rappresentare un tentativo di auto-terapia di fronte a stati mentali minacciosi; le angosce possono essere più o meno gravi e di pari passo la dipendenza più o meno impellente o radicata. In alcuni casi si tratta di una condizione di abuso della sessualità, stato intermedio, in cui l'individuo può avere ancora un minimo di controllo per determinare gli eventi.

L’atto sessuale comunque può venire usato per eliminare il sovraccarico emotivo che crea tensione, l’oggetto sessuale ha il compito di riparare un sentimento di solitudine e abbandono.

 

 

I frequentatori abituali di prostitute o gli irriducibili  traditori sono dipendenti da sesso?

 

Tali persone riscontrano solitamente come problematico l’eccessivo desiderio e i frequenti episodi di eccitazione. 

La mancanza dell'abitudine ad avere una relazione orientata al sesso, estesa ad almeno una volta la settimana, può far sentire la persona irrequieta o ansiosa, incompresa, in una situazione per lo più intollerabile, tanto da ricercare affannosamente il comportamento liberatorio.

C’è da aggiungere che durante i rapporti sessuali con i partner abituali - anche se si tratta di legami consolidati da anni e funzionanti dagli altri punti vista - lamentano qualche disfunzione sessuale, come difficoltà di erezione o eiaculazione precoce, cosa che non succede nei momenti di trasgressione. Con le prostitute o in ambienti connotati da una preminenza di sesso non avvertono alcun problema.

 

I criteri per diagnosticare la dipendenza da sesso si ritrovano in tre o più delle seguenti condizioni: tolleranza, astinenza, desiderio persistente, quantità di tempo, compromissione delle attività sociali, lavorative, ricreative, dipendenza emotiva.

La tolleranza riguarda il bisogno di emozioni, pensieri, situazioni che costituiscono eccitazione che si richiede sempre crescente.

L’astinenza si manifesta con notevoli e intollerabili sintomi di disagio e ansia che generano il desiderio compulsivo (craving) di ripristinare a tutti i costi il legame con l’oggetto che genera il piacere sessuale e che colma la differenza fra la mancanza dello stimolo sessuale e l’appagamento creato dell’oggetto, che viene, a volte, ricercato sempre più frequentemente e intensamente.

Il desiderio, eccessivo e monotematico  può essere spesso causa di irrequietezza, impulsività e aggressività. Se non viene messo in atto il comportamento sessuale desiderato scatta l'obbligo di attuarlo senza o con scarsa possibilità di controllo.

Il tempo impiegato nelle attività sessuali, che servono per porre fine allo stato di estremo bisogno regolato dall’angoscia e allo stato di disorientamento emotivo può diventare man mano più esteso.

Le attività della vita di tutti i giorni vengono notevolmente trascurate per dare spazio alla ricerca di emozioni forti generate dall’attività sessuale e dal bisogno di ripeterle ad intervalli di tempo sempre più ristretti.

Concludiamo notando che non è comunque possibile considerare dipendente sessuale un soggetto che manifesti comportamenti sessualmente trasgressivi o improntati ad un forte desiderio sessuale. Questi non rappresentano di per sé espressione di dipendenza, che comprende, oltre alla ripetitività incontrollata, la compulsione, l'irrinunciabilità e, anche se non appare immediatamente, un certo grado di sofferenza.

Annalisa Pistuddi