...I soggetti più a rischio per
l'esordio della dipendenza da gioco d'azzardo sembrano essere i giovani maschi con un reddito famigliare medio-alto e
con genitori giocatori i quali sono portatori di uno stile di vita connotato
rispetto all'attribuzione del valore al denaro.
L’alto dispendio di denaro
spesso non proviene solamente dai soldi dei genitori, da cui il ragazzo tenta
di staccarsi emotivamente, in modo ambivalente, pur restando ancorato ai
modelli disfunzionali che la famiglia gli ha trasmesso. Pertanto egli agisce lo
scarso interesse verso gli altri e le proprietà altrui e potrebbe attuare
dapprima piccoli furti che rischiano di diventare sistematici.
Le assenze da scuola, la
frequentazione di un gruppo di amici che giocano, gli scarsi risultati per lo
studio, che viene svalutato rispetto all'illusione di vincite che cambierebbero
magicamente la realtà, diventano la quotidianità.
Una modalità
autolesionistica che però salva dalla noia quotidiana, dal vuoto, dalla
depressione e dalla percezione del destino di una vita di sacrifici per
raggiungere la tanto anelata ricchezza. Gli obiettivi e le motivazioni
professionali non riescono a formarsi o pian piano sfumano perché vissuti come
faticosi e di difficile conquista e forse anche inutili.
Dai dati ESPAD del 2015
emerge che il 49% dei ragazzi dai 15 ai 19 anni ha giocato almeno una volta
nella vita e il 42% lo ha fatto nell’anno precedente la rilevazione. Tra coloro
che dichiarano di aver giocato denaro almeno una volta nell’anno considerato,
il 38% risulta minorenne....
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