CHIRURGIA ESTETICA E SEDUTTIVITA' FEMMINILE
Sicurezza e cambiamenti estetici del corpo della donna
L’esigenza di un
cambiamento del corpo va al di là dell’aspetto estetico. La motivazione
inconscia ha un significato importante.
L'attività percettiva dell'Io lavora in collaborazione con il
sentimento di sicurezza che ci accompagna nella quotidianità.
Intraprendere un percorso chirurgico comprende delle aspettative nella
rappresentazione di sé che diventeranno modificazioni dell'aspetto esteriore.
Spesso si pensa che il cambiamento immaginato possa essere incisivo
nel risolvere problemi esterni, relazionali, sociali, non tenendo conto che i
problemi possono essere generati da conflitti interni.
Le fantasie di cambiamento possono suscitare l'idea del raggiungimento
di un proprio ideale e fantasticare successi relazionali grazie all’intervento
ben riuscito.
Soffermandosi sulla parte estetica e sulle fantasie di successo si può
incorrere in scontentezze che vengono attribuite agli altri. Le delusioni
vengono spesso attribuite al lavoro del chirurgo o a qualche possibile
complicazione post-operatoria.
La delusione si manifesta se il paziente si rende conto che la magia
non è avvenuta, che l'aspettativa di diventare seduttiva e desiderabile dagli
altri viene disattesa.
Pertanto occorrerebbe prima di affrontare un intervento fermarsi
a pensare e non seguire l’impulso o i
modelli pronti che si vedono nei social
network ma soprattutto cercare di capire che un dettaglio modificato non
garantisce un miglioramento della bellezza.
I contenuti simbolici di un intervento chirurgico estetico sono
inevitabilmente presenti, ma i guai possono cominciare quando le fantasie e le
motivazioni inconsce non corrispondono alle speranze del paziente riguardo al
risultato inteso in senso globale: se la riuscita non corrisponde alla
risonanza della seduttività.
Il desiderio di cambiamento di qualcosa di estetico è un desiderio
comune a molte donne e non è da considerarsi una manifestazione psicopatologica
tout court.
L'aiuto di uno psicologo può essere d'aiuto nell'evidenziare le
aspettative di un cambiamento incisivo, per escludere psicopatologie
strutturali e, soprattutto, un eventuale disturbo del dismorfismo corporeo.
Il rischio che si corre nel caso di una simile psicopatologia è di
operare una paziente che non sarà poi contenta dell'esito oggettivo, seppur il
risultato sia apprezzabile dal punto di vista chirurgico, in quanto il
cambiamento relazionale e sociale ardentemente
desiderato non è avvenuto.
Gli obiettivi latenti possono essere differenti, e possono emergere
solo dopo un'attenta valutazione psicologica.
L'importanza attribuita alla
propria immagine corporea se risulta eccessiva e porta a trascurare aspetti
fondamentali quali la propria salute, i risultati in ambito scolastico e
professionale, le capacità relazionali.
L'insicurezza che deriva da tali convinzioni può portare da lievi
disagi nei rapporti interpersonali, ad un grave isolamento sociale e
all'insorgere di una marcata sensibilità e di tematiche di riferimento.
Negli ultimi anni si è verificata un'epidemia di chirurgia plastica
fra le adolescenti, le quali vengono spesso sostenute dai genitori per una
sorta di identificazione in loro, che riporta problematiche psichiche relative
alla loro adolescenza, o per desiderio delle ragazze a seguire l'esempio di
un'amica che sembra loro imbellita.
Queste richieste sono spesso anche dettate dall'interesse
eterosessuale, l'avanzare e il ritirarsi conflittuale verso la libertà e la
responsabilità dell'età adulta.
Qualora avvenga la decisione da parte del chirurgo di effettuare
l'intervento e tentare di corrispondere al desiderio di queste tipologie di
pazienti, è assolutamente necessario chiarire quale potrebbe essere il
risultato oggettivo e chiedere di associare oltre ad una accurata valutazione
psicologica anche una psicoterapia.
L'obiettivo della psicoterapia sarà di aiutare la paziente a
riconoscere le emozioni relative all'aspetto fisico e ai significati del cambiamento anelato, non a far demordere
dall'effettuare l'intervento.
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